Il taglio del saggio di D’Errico mi ha conquistato sin da subito per il suo essere equidistante pur partendo dal cuore della rivolta. Non ci sono auto-celebrazioni, ma solo la dettagliata e lucida descrizione di un momento storico per certi versi irripetibile. Analizzato non senza aspre e puntigliose critiche, sia individuali che collettive.
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