Mi rivedo a scuola, 1972. Infagottato in un eskimo verde - uniforme obbligatoria a quei tempi. Uno dei tanti supplenti di italiano, in prima superiore, un giorno mi ha cacciato in mano un ciclostilato di "Howl" di Allen Ginsberg e guardandomi fisso negli occhi mi ha detto di leggerlo con attenzione: ci avrei trovato dentro delle meraviglie, diceva, e aveva ragione ma non me ne sono accorto subito.
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